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Linee guida relative alla struttura della KAFO

Una struttura corretta è fondamentale per un'ortesi funzionale. Affinché il paziente possa camminare in sicurezza in tutte le fasi della deambulazione, è importante considerare già durante la pianificazione dell'ortesi in che modo le varie caratteristiche di realizzazione influiscono sulla struttura complessiva dell'ortesi e conseguentemente sul paziente.

Il presente tutorial online esamina la struttura e l'effetto delle diverse impostazioni di una KAFO (Knee Ankle Foot Orthosis; ortesi di tutta la gamba) nelle diverse fasi della deambulazione.

Fase 1/2

La linea di carico dovrebbe passare attraverso il terzo posteriore della metà anteriore della superficie di appoggio. La superficie di appoggio in mid stance è definita dalla leva del tallone e dall'area di rotolamento. Affinché la linea di carico cada correttamente, potrebbe essere necessario adottare misure come spostare indietro il tallone o spostare in avanti l'area di rotolamento meccanico.

Fase 2/2

Il punto di rotazione del ginocchio dovrebbe trovarsi dietro la linea di carico. Soprattutto in caso di accorciamento occorre quindi prestare attenzione allo spostamento del piede anatomico sul piano di appoggio. Anche in caso di limitazioni del movimento nell'articolazione della caviglia, del ginocchio e/o dell'anca, il punto di rotazione del ginocchio può spesso essere lasciato dietro la linea di carico. Se il punto di rotazione del ginocchio si trova davanti alla linea di carico a causa di limitazioni del movimento, lo stato muscolare del paziente deve essere molto buono (vedere l'immagine a destra) affinché sia possibile un trattamento ortesico con movimento libero a livello del ginocchio. In caso di paralisi, il paziente non può fissare adeguatamente il ginocchio con questa struttura e necessita di una funzione di blocco per la fase di appoggio.

Fase 1/13

La battuta dorsale ha un'influenza nelle fasi della deambulazione mid stance, late mid stance, terminal stance e pre swing. In queste fasi l'estensione dorsale viene limitata dalla battuta dorsale. Nelle altre fasi, la battuta dorsale non viene raggiunta se la struttura è corretta. Gli effetti sulle fasi della deambulazione devono sempre essere considerati in relazione alla distanza punta-suolo e alla struttura dell'avampiede.

Fase 2/13

Battuta dorsale in mid stance
In caso di articolazioni modulari senza battuta dorsale, il paziente deve attivare i gruppi muscolari dei flessori plantari (in particolare i muscoli soleo e gastrocnemio). Questo comporta il fatto che:

  • l'angolo dalla parte inferiore della gamba alla parte del piede nella direzione dell'estensione dorsale viene limitato dalla muscolatura
  • il carico può essere trasferito alla gamba perché la flessione del ginocchio è possibile solo in misura limitata ed è rallentata o limitata dalla muscolatura
  • il baricentro del corpo non si abbassa.
     

Fase 3/13

Battuta dorsale in mid stance
In caso di articolazioni modulari con battuta dorsale statica, questa viene raggiunta in questa fase. Questo comporta il fatto che:

  • l'angolo dalla parte inferiore della gamba alla parte del piede nella direzione dell'estensione dorsale è limitato;
  • il carico può essere trasferito alla gamba perché l'articolazione del ginocchio non può flettersi ulteriormente a causa dell'effetto di un momento di estensione del ginocchio;
  • il baricentro del corpo non si abbassa.
     

Fase 4/13

Battuta dorsale in mid stance
In caso di articolazioni modulari con battuta dorsale dinamica, in questa fase viene realizzato il primo contatto elastico. Questo comporta il fatto che:

  • l'angolo dalla parte inferiore della gamba alla parte del piede nella direzione dell'estensione dorsale varia ancora in misura ridotta contro una resistenza elastica
  • il carico può essere trasferito alla gamba perché la flessione del ginocchio contro una resistenza elastica è possibile solo in misura limitata;
  • il baricentro del corpo non si abbassa.
     

Fase 5/13

Battuta dorsale in late mid stance
In caso di articolazioni modulari senza battuta dorsale, i muscoli dei flessori plantari sono ancora attivi in questa fase. Questo comporta il fatto che:

  • questa ulteriore estensione dorsale procede in modo controllato;
  • prima o poi il movimento viene completamente limitato;
  • il tallone poggia ancora a terra in questo momento;
  • il baricentro del corpo si comporta in modo fisiologico e quindi si abbassa leggermente;
  • la linea di carico può passare davanti al punto di rotazione del ginocchio senza che quest'ultimo venga flesso;
  • il carico può ancora essere trasferito su questo lato.
     

Fase 6/13

Battuta dorsale in late mid stance
Questa posizione non può essere assunta in caso di articolazioni modulari con battuta dorsale statica, in quanto per tale posizione è necessaria un'ulteriore estensione dorsale da mid stance a late mid stance. L'articolazione modulare non consente di fare ciò e quindi questa fase viene saltata.

Fase 7/13

Battuta dorsale in late mid stance
In caso di articolazioni modulari con battuta dorsale dinamica, si assiste qui a una limitazione del movimento in estensione dorsale. Questo comporta il fatto che:

  • questa ulteriore estensione dorsale procede in modo controllato fino a completa limitazione del movimento;
  • il tallone poggia ancora a terra in questo momento;
  • il baricentro del corpo si comporta in modo fisiologico e quindi si abbassa leggermente;
  • la linea di carico può spostarsi davanti al punto di rotazione del ginocchio senza che il ginocchio sia flesso a causa dell'effetto di un momento di estensione del ginocchio;
  • il carico può ancora essere trasferito su questo lato.
     

Fase 8/13

Battuta dorsale in terminal stance
In caso di articolazioni modulari senza battuta dorsale, i flessori plantari sono ancora completamente attivi in questa fase. Questo comporta il fatto che:

  • il tallone si stacca dal suolo;
  • il baricentro del corpo rimane alto;
  • il ginocchio non viene ulteriormente flesso, anche se la linea di carico passa davanti al punto di rotazione del ginocchio;
  • la lunghezza dei passi è fisiologica e si adatta al lato controlaterale;
  • il carico può ancora essere trasferito su questo lato.
     

Fase 9/13

Battuta dorsale in terminal stance
In caso di articolazioni modulari con battuta dorsale statica, il movimento continua in questa fase a essere completamente limitato in estensione dorsale. Questo comporta il fatto che:

  • il tallone si stacca dal suolo;
  • il baricentro del corpo rimane alto;
  • il ginocchio non viene ulteriormente flesso, anche se la linea di carico passa davanti al punto di rotazione del ginocchio;
  • la lunghezza dei passi è fisiologica e si adatta al lato controlaterale;
  • il carico può ancora essere trasferito su questo lato.
     

Fase 10/13

Battuta dorsale in terminal stance
In caso di articolazioni modulari con battuta dorsale dinamica, il movimento in estensione dorsale è qui ancora completamente limitato. Questo comporta il fatto che:

  • il tallone si stacca dal suolo;
  • il baricentro del corpo rimane alto;
  • il ginocchio non viene ulteriormente flesso, anche se la linea di carico passa davanti al punto di rotazione del ginocchio;
  • la lunghezza dei passi è fisiologica e si adatta al lato controlaterale;
  • il carico può ancora essere trasferito su questo lato.
     

Fase 11/13

Battuta dorsale in pre swing
In caso di articolazioni modulari senza battuta dorsale, i flessori plantari sono ancora attivi. Questo comporta il fatto che:

  • ha luogo una leggera flessione plantare;
  • il ginocchio viene leggermente flesso;
  • il baricentro del corpo rimane alto;
  • il carico è sul lato controlaterale.
     

Fase 12/13

Battuta dorsale in pre swing
In caso di articolazioni modulari con battuta dorsale statica, il movimento in estensione dorsale continua a essere limitato. Questo comporta il fatto che:

  • il ginocchio viene flesso;
  • la fase di oscillazione viene preparata;
  • il baricentro del corpo rimane alto;
  • il carico è sul lato controlaterale.
     

Fase 13/13

Battuta dorsale in pre swing
In caso di articolazioni modulari con battuta dorsale dinamica, si assiste qui a una decompressione dell'unità elastica. Questo comporta il fatto che:

  • ha luogo una leggera flessione plantare;
  • il ginocchio viene leggermente flesso;
  • il baricentro del corpo rimane alto;
  • il carico è sul lato controlaterale.
     

Fase 1/4

La distanza punta-suolo ha un'influenza nelle fasi della deambulazione terminal stance, pre swing e initial swing. In tutte le altre fasi non ha alcun effetto. Gli effetti sulle fasi della deambulazione vanno sempre considerati in relazione alla battuta dorsale e alla struttura dell'avampiede.

Fase 2/4

Distanza punta-suolo in terminal stance
Nel caso di una parte del piede lunga e rigida oppure lunga e parzialmente flessibile, la distanza punta-suolo comporta che:

  • nel passaggio a terminal stance, il passo non viene accorciato o interrotto e il tallone viene sollevato senza dover togliere il carico dalla gamba;
  • la lunghezza del passo sul lato controlaterale si adegua/conforma;
  • il ginocchio rimane esteso.

Con una parte del piede corta, le dita dei piedi vengono estese e si ottiene lo stesso effetto.

Fase 3/4

Distanza punta-suolo in pre swing
Nel caso di una parte del piede lunga e rigida oppure lunga e parzialmente flessibile, la distanza punta-suolo comporta che:

  • il ginocchio viene flesso, per cui viene avviata la flessione per initial swing

Con una parte del piede corta, le dita dei piedi vengono estese e si ottiene lo stesso effetto.

Fase 4/4

Distanza punta-suolo in initial swing
Nel caso di una parte del piede lunga e rigida oppure lunga e parzialmente flessibile, la distanza punta-suolo comporta che:

  • la gamba non deve essere ulteriormente sollevata/non si verifica alcun sollevamento della pianta del piede (vaulting)/non si verifica alcuna circonduzione per consentire alla gamba di oscillare. Il paziente non rimane bloccato con le dita dei piedi.

Con una parte del piede corta, le dita dei piedi vengono estese e si ottiene lo stesso effetto.

Fase 1/3

La parte del piede dell'ortesi può avere una realizzazione:

  • rigida fino all'area di rotolamento e terminare lì (parte del piede corta);
  • rigida fino all'area di rotolamento e poi flessibile fino alla completa dimensione interna della scarpa (parte del piede parzialmente flessibile);
  • rigida fino alla completa dimensione interna della scarpa (parte del piede rigida).

Il fatto che una parte del piede sia rigida o parzialmente flessibile non dipende dal materiale, bensì dalla mobilità dell'avampiede rispetto al retropiede. Un avampiede rigido non può essere spostato contro il retropiede. Indicazioni relative alla realizzazione sono disponibili qui.
È necessario considerare una distanza punta-suolo in caso di parte del piede lunga e rigida e parte del piede lunga e parzialmente flessibile, in modo che queste possano svolgere correttamente la loro funzione. Inoltre, la leva dell'avampiede agisce insieme alla battuta dorsale. L'avampiede ha un'influenza nelle fasi della deambulazione terminal stance e pre swing. In tutte le altre fasi non ha alcun effetto.

Fase 2/3

Avampiede in terminal stance
In caso di insufficienti flessori delle dita, un avampiede rigido comporta il fatto che:

  • il retropiede viene limitato nel suo movimento verso l'avampiede (in direzione dell'estensione delle dita);
  • il carico rimane sulla gamba;
  • il tallone viene sollevato;
  • il baricentro del corpo rimane alto;
  • il ginocchio non viene eccessivamente flesso.

Un avampiede parzialmente flesso ha lo stesso effetto. A tal fine, tuttavia, è necessario che anche i flessori delle dita siano attivi.
Senza avampiede sulla parte del piede, questo lavoro spetta solo ai flessori delle dita.

Fase 3/3

Avampiede in pre swing
Un avampiede rigido impedisce di effettuare l'estensione delle dita, che fisiologicamente avviene sempre più frequentemente in questa fase. Questo comporta il fatto che:

  • il ginocchio viene sempre più flesso;
  • il tallone viene sollevato più in alto;
  • il contatto con il suolo viene ridotto.

Un avampiede parzialmente flessibile consente questa estensione delle dita fisiologica e aumentata. A tal fine, tuttavia, i flessori delle dita devono essere in grado di opporvisi attivamente. Questo comporta il fatto che:

  • l'angolo del ginocchio può rimanere fisiologico;
  • il tallone non viene sollevato più in alto.

Senza avampiede si ha lo stesso effetto che con una parte del piede parzialmente flessibile. A tal fine, tuttavia, i flessori delle dita devono essere in grado completamente di opporvisi attivamente.

Fase 1/4

L'area di rotolamento meccanica di una parte del piede separa la struttura dell'avampiede da quella del retropiede definendo così un asse. L'area di rotolamento anatomica può differire in modo significativo da quella meccanica. Se tale differenza è troppo grande, si può prendere in considerazione una struttura dell'avampiede rigida, anche se ciò non è indicato dal punto di vista muscolare.
L'area di rotolamento meccanico ha un'influenza nelle fasi della deambulazione mid stance, late mid stance e terminal stance.

La funzionalità dell'area di rotolamento meccanico dipende in modo decisivo dalla struttura dell'avampiede, dalla battuta dorsale e dal rialzo.

Fase 2/4

Area di rotolamento in mid stance
L'area di rotolamento meccanica limita la superficie di sostegno (piano o superficie di appoggio) in avanti. Questa si estende quindi dalla leva del tallone fino all'area di rotolamento meccanica.
Il vettore della forza di reazione al suolo deve cadere all'interno della superficie di appoggio affinché possa avere luogo un trasferimento del carico. Questo costituisce un compito importante per il tecnico ortopedico, soprattutto in caso di supporti altezza e contratture in flessione.

Fase 3/4

Area di rotolamento in late mid stance
L'area di rotolamento meccanica limita la superficie di sostegno (piano o superficie di appoggio) in avanti. Questa si estende quindi dalla leva del tallone fino all'area di rotolamento meccanica.
Il vettore della forza di reazione al suolo deve cadere all'interno della superficie di appoggio affinché possa avere luogo un trasferimento del carico. Questo costituisce un compito importante per il tecnico ortopedico, soprattutto in caso di supporti altezza e contratture in flessione.

Fase 4/4

Area di rotolamento in terminal stance
L'area di rotolamento meccanica contiene un asse. Il piede ruota attorno a questo in quanto il vettore della forza di reazione al suolo passa ora davanti all'area di rotolamento. In questo modo, il tallone viene sollevato dal suolo. Il baricentro del corpo rimane alto.

Fase 1/6

La leva del tallone meccanica fornisce un asse attorno al quale ruota il piede. Limita inoltre la superficie di sostegno (piano o superficie di appoggio) dietro. La leva del tallone anatomica può differire in modo significativo da quella meccanica. Ha un'influenza sulle fasi della deambulazione initial contact, loading response, early mid stance, mid stance e late mid stance.

Fase 2/6

Leva del tallone in initial contact
La leva del tallone meccanica rappresenta il primo contatto con il suolo.

Fase 3/6

Leva del tallone in loading response
Il piede ruota attorno alla leva del tallone meccanica. Questo comporta:

  • una flessione plantare, se l'articolazione tibiotarsica modulare lo consente (flessione plantare libera o contro forza elastica); in caso contrario, si verifica solo l'avanzamento della tibia
  • un avanzamento della tibia e una flessione del ginocchio, a condizione che l'articolazione tibiotarsica modulare e l'articolazione per ginocchio modulare lo consentano (flessione plantare libera o contro forza elastica; flessione libera); in caso contrario, si verifica solo un avanzamento della tibia e, con un'articolazione per ginocchio modulare e bloccata, un avanzamento dell'anca e della coscia
     

Fase 4/6

Leva del tallone in early mid stance
La leva del tallone meccanica limita la superficie di sostegno (piano o superficie di appoggio) dietro. Questa si estende quindi dalla leva del tallone fino all'area di rotolamento meccanica. Il vettore della forza di reazione al suolo deve cadere all'interno della superficie di appoggio affinché possa avere luogo un trasferimento del carico. Questo costituisce un compito importante per il tecnico ortopedico, soprattutto in caso di supporti altezza e contratture in flessione.

Fase 5/6

Leva del tallone in mid stance
La leva del tallone meccanica limita la superficie di sostegno (piano o superficie di appoggio) dietro. Questa si estende quindi dalla leva del tallone fino all'area di rotolamento meccanica. Il vettore della forza di reazione al suolo deve cadere all'interno della superficie di appoggio affinché possa avere luogo un trasferimento del carico. Questo costituisce un compito importante per il tecnico ortopedico, soprattutto in caso di supporti altezza e contratture in flessione.

Fase 6/6

Leva del tallone in late mid stance
La leva del tallone meccanica limita la superficie di sostegno (piano o superficie di appoggio) dietro. Questa si estende quindi dalla leva del tallone fino all'area di rotolamento meccanica. Il vettore della forza di reazione al suolo deve cadere all'interno della superficie di appoggio affinché possa avere luogo un trasferimento del carico. Questo costituisce un compito importante per il tecnico ortopedico, soprattutto in caso di supporti altezza e contratture in flessione.

Fase 1/22

Analogamente alla battuta dorsale, la battuta plantare può essere eseguita in diversi modi e ha effetti diversi a seconda della fase della deambulazione. Anziché di battuta plantare, si parla spesso di un effetto di sollevamento del piede.
Ha un'influenza sulle fasi della deambulazione initial contact, loading response, early mid stance, pre swing, initial swing, mid swing e terminal swing.
Non ha alcun effetto nelle altre tre fasi della deambulazione, in quanto il vettore della forza di reazione al suolo passa davanti al punto di rotazione dell'articolazione tibiotarsica e la battuta dorsale viene raggiunta. Il contatto con la battuta plantare si perde o non ha più alcun effetto.

Fase 2/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in initial contact
La leva del tallone entra in contatto con il suolo e porta a una flessione plantare che, insieme all'avanzamento della tibia, induce la loading response. Questo è il processo fisiologico e dovrebbe essere raggiunto ogniqualvolta è possibile. La battuta plantare può limitare la flessione plantare in questa fase o consentire una resistenza a questo movimento. Quest'ultima porta a una flessione plantare controllata.
Senza battuta plantare:
Se è possibile una flessione plantare senza limitazioni e senza resistenza, si ha la stessa situazione che nella variante contro la forza elastica. A tal fine, tuttavia, è necessario che gli estensori dorsali siano attivi.

Fase 3/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in initial contact Senza battuta plantare, con funzione di sollevamento del piede:
Se è possibile una flessione plantare senza limitazioni e senza resistenza, si ha la stessa situazione che nella variante contro la forza elastica. A tal fine, tuttavia, è necessario che gli estensori dorsali siano attivi.
Ciò vale anche per le articolazioni con una unità elastica se questa è solo molto debole.

Fase 4/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in initial contact Battuta plantare dinamica:
Se è possibile una flessione plantare contro una resistenza elastica (non nel caso di NEURO SPRING/VARIO-SPRING), questo porta a:

  • una flessione plantare fisiologica;
  • un avanzamento della tibia fisiologico;
  • una leggera flessione del ginocchio fisiologica;
  • il mantenimento in alto del baricentro del corpo;
  • una lunghezza del passo simmetrica.
     

Fase 5/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in initial contact
Una battuta plantare statica sotto forma di una limitazione di movimento di qualsiasi tipo non consente una flessione plantare. Questo comporta il fatto che:

  • la flessione plantare fisiologica non può avere luogo;
  • l'angolo dalla parte inferiore della gamba alla parte del piede rimane lo stesso;
  • si ha un'accelerazione sensibilmente aumentata della parte inferiore della gamba in avanti;
  • il ginocchio viene fortemente flesso;
  • l'anca viene spostata in avanti in modo fortemente accelerato;
  • il baricentro del corpo si abbassa a causa della maggiore flessione;
  • la lunghezza del passo sul lato controlaterale viene accorciata per compensare la conseguente sensazione di insicurezza.
     

Fase 6/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in loading response
Fisiologicamente questa fase è caratterizzata da una flessione plantare. Il piede raggiunge il pieno contatto con il suolo e la parte inferiore della gamba si sposta in avanti. Il ginocchio viene flesso. La battuta plantare può limitare la flessione plantare in questa fase o consentire una resistenza a questo movimento. Quest'ultima porta a una flessione plantare controllata.
Senza battuta plantare:
Se è possibile una flessione plantare senza limitazioni e senza resistenza, si ha la stessa situazione che nella variante contro la forza elastica. A tal fine, tuttavia, è necessario che gli estensori dorsali siano attivi.

Fase 7/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in loading response Senza battuta plantare, con funzione di sollevamento del piede:
Se è possibile una flessione plantare senza limitazioni e senza resistenza, si ha la stessa situazione che nella variante contro la forza elastica. A tal fine, tuttavia, è necessario che gli estensori dorsali siano attivi.
Ciò vale anche per le articolazioni con una unità elastica se questa è solo molto debole.

Fase 8/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in loading response
Battuta plantare dinamica:

Se è possibile una flessione plantare contro una resistenza elastica, questo porta a:

  • una flessione plantare fisiologica;
  • un avanzamento della tibia fisiologico;
  • una leggera flessione del ginocchio fisiologica;
  • il mantenimento in alto del baricentro del corpo;
  • una lunghezza del passo simmetrica.
     

Fase 9/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in loading response
Una battuta plantare statica sotto forma di una limitazione di movimento di qualsiasi tipo non consente una flessione plantare. Conseguentemente questa fase viene saltata.

Fase 10/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in early mid stance
Si assiste a una riduzione della flessione plantare perché la parte inferiore della gamba si sposta in avanti.

Senza battuta plantare:
Se è possibile una flessione plantare senza limitazioni e senza resistenza, in questa fase non ha alcun effetto.

Fase 11/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in early mid stance
Senza battuta plantare, con funzione di sollevamento del piede:

Se è possibile una flessione plantare senza limitazioni e senza resistenza, in questa fase non ha alcun effetto.

Fase 12/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in early mid stance
Battuta plantare dinamica:

Se è possibile la flessione plantare contro una resistenza elastica, ciò porta a un supporto della estensione dorsale.

Fase 13/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in early mid stance
Battuta plantare statica:

Se la flessione plantare è limitata, questa fase viene saltata.

Fase 14/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in pre swing
Senza battuta plantare (con o senza funzione di sollevamento del piede):
Se è possibile una flessione plantare senza limitazioni e senza resistenza, in questa fase non ha alcun effetto.

Fase 15/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in pre swing
Battuta plantare dinamica:

Se la resistenza elastica è molto forte, in questa fase non è possibile alcuna flessione plantare a causa dei rapporti di leva. Con una resistenza più debole, vale quanto indicato in caso di battuta plantare assente (con o senza funzione di sollevamento del piede).

Fase 16/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in pre swing
Battuta plantare statica:

Una battuta plantare può impedire la qui fisiologica flessione plantare.

Fase 17/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in initial swing
Senza battuta plantare:

Il piede deve essere tenuto in alto dagli estensori dorsali in modo che possa avere luogo un accorciamento fisiologico e funzionale della gamba e che non si verifichino movimenti di compensazione (circonduzione, vaulting, ecc.).

Fase 18/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in initial swing
Senza battuta plantare, con funzione di sollevamento del piede
oppure
una battuta plantare dinamica (con resistenza elastica sufficientemente forte) nonché una battuta plantare statica comportano che:

  • abbia luogo un accorciamento fisiologico e funzionale della gamba
  • non si verifichino movimenti di compensazione (circonduzione, vaulting, ecc.) per compensarlo
     

Fase 19/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in mid swing
Senza battuta plantare la muscolatura pretibiale deve essere attiva affinché:

  • abbia luogo un accorciamento fisiologico e funzionale della gamba
  • non si verifichino movimenti di compensazione (circonduzione, vaulting, ecc.) per compensarlo
     

Fase 20/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in mid swing
Senza battuta plantare con funzione di sollevamento del piede, battuta plantare dinamica e statica fanno sì che:

  • abbia luogo un accorciamento fisiologico e funzionale della gamba
  • non si verifichino movimenti di compensazione (circonduzione, vaulting, ecc.) per compensarlo
     

Fase 21/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in terminal swing
Senza battuta plantare la muscolatura pretibiale deve essere attiva affinché:

  • abbia luogo un accorciamento fisiologico e funzionale della gamba
  • non si verifichino movimenti di compensazione (circonduzione, vaulting, ecc.) per compensarlo
     

Fase 22/22

Battuta plantare/limitazione della flessione plantare in terminal swing
Senza battuta plantare con funzione di sollevamento del piede, battuta plantare dinamica e statica fanno sì che:

  • abbia luogo un accorciamento fisiologico e funzionale della gamba
  • non si verifichino movimenti di compensazione (circonduzione, vaulting, ecc.) per compensarlo
     

Fase 1/6

Con un buon adattamento e superfici di contatto posizionate in modo funzionale, l'arresto di estensione meccanico impedisce un'ulteriore estensione dell'articolazione del ginocchio. Tutte le articolazioni per ginocchio modulari sono dotate di arresto di estensione. In alcuni casi, questo può essere sostituito e, di conseguenza, l'angolo dell'articolazione può essere modificato. Il raggiungimento dell'arresto di estensione dipende dalla struttura dell'ortesi. In primo luogo, il tecnico ortopedico definisce l'angolo del ginocchio al quale deve essere raggiunto l'arresto di estensione. Un arresto di estensione ha un'influenza nelle fasi della deambulazione initial contact, mid stance, late mid stance, terminal stance e terminal swing.

In tutte le altre fasi, l'angolo del ginocchio è fisiologicamente maggiore (= maggiore flessione) e quindi l'arresto di estensione non viene raggiunto.

Fase 2/6

Arresto di estensione in initial contact
L'arresto di estensione meccanico impedisce una iperestensione dell'articolazione del ginocchio e consente quindi una flessione del ginocchio in loading response.

Fase 3/6

Arresto di estensione in mid stance

  • La battuta dorsale viene raggiunta
  • Sicurezza per il paziente grazie alla superficie di contatto anteriore e alla battuta dorsale, nonché alla posizione dell'area di rotolamento
  • L'arresto di estensione viene raggiunto automaticamente poiché il vettore della forza di reazione al suolo si sposta davanti al punto di rotazione del ginocchio
  • Viene impedita una maggiore estensione dell'articolazione del ginocchio
     

Fase 4/6

Arresto di estensione in late mid stance

  • La battuta dorsale viene raggiunta
  • Sicurezza per il paziente grazie alla superficie di contatto anteriore e alla battuta dorsale, nonché alla posizione dell'area di rotolamento
  • L'arresto di estensione viene raggiunto automaticamente poiché il vettore della forza di reazione al suolo si trova davanti al punto di rotazione del ginocchio

Viene impedita una maggiore estensione dell'articolazione del ginocchio

Fase 5/6

Arresto di estensione in terminal stance

  • La battuta dorsale viene raggiunta
  • Sicurezza per il paziente grazie alla superficie di contatto anteriore e alla battuta dorsale, nonché alla posizione dell'area di rotolamento
  • L'arresto di estensione viene raggiunto automaticamente poiché il vettore della forza di reazione al suolo si trova davanti al punto di rotazione del ginocchio
  • Viene impedita una maggiore estensione dell'articolazione del ginocchio

    Nelle articolazioni per ginocchio modulari automatiche, l'articolazione viene sbloccata meccanicamente. Il momento di estensione del ginocchio provoca la fuoriuscita del nottolino di arresto dalla dentatura, il che significa che l'articolazione modulare è libera per la successiva fase di oscillazione. Poiché il vettore della forza di reazione al suolo passa davanti al punto di rotazione del ginocchio, l'articolazione del ginocchio è ancora protetta contro una flessione involontaria.
     

Fase 6/6

Arresto di estensione in terminal swing
L'arresto di estensione limita l'oscillazione in avanti della parte inferiore della gamba. In questo modo, la fase di initial contact non avviene con un'estensione eccessiva.

Fase 1/11

Un arresto di flessione/una limitazione della flessione è costituito/a da un blocco. Questo significa che l'articolazione modulare è bloccata in modo permanente o viene sbloccata nella fase di oscillazione. Una limitazione della flessione mediante un arresto che limita il raggio di movimento è utile solo in casi eccezionali e non funge da protezione durante la deambulazione, bensì consente di prevenire rotture di tendini o simili.

Un blocco nell'articolazione per ginocchio modulare è quindi utile se il vettore della forza di reazione al suolo passa dietro il punto di rotazione dell'articolazione del ginocchio e il paziente non è in grado di generare una protezione sufficiente contro una flessione involontaria. Questo concerne le fasi della deambulazione initial contact, loading response, early mid stance e l'inizio della mid stance.

In tutte le altre fasi, una limitazione della flessione impedisce la deambulazione fisiologica e, pertanto, dovrebbe essere utilizzata solo in casi eccezionali.

Informazioni sulla procedura da seguire in caso di contratture in flessione sono disponibili qui.

Fase 2/11

Limitazione della flessione in initial contact

Movimento libero
con o senza offset posteriore:
Per proteggere il ginocchio da una flessione involontaria, i muscoli estensori del ginocchio devono poter essere attivati.

Fase 3/11

Limitazione della flessione in initial contact
Automatica
o con blocco movimento:
La limitazione della flessione può dare sicurezza, in quanto viene avviata la flessione del ginocchio e preparato il trasferimento del carico.

Fase 4/11

Limitazione della flessione in loading response

Movimento libero
con o senza offset posteriore:
Avviene il trasferimento del carico e il ginocchio viene flesso. Il vettore della forza di reazione al suolo passa dietro il punto di rotazione del ginocchio. I muscoli estensori del ginocchio devono essere attivi.

Fase 5/11

Limitazione della flessione in loading response

Automatica o con blocco movimento:
Una limitazione della flessione impedisce la flessione del ginocchio: conseguentemente questa fase viene saltata.

Fase 6/11

Limitazione della flessione in early mid stance

Movimento libero con o senza offset posteriore:
Un'attività ha come conseguenza quanto segue:

  • la flessione del ginocchio risulta fisiologica
  • il baricentro del corpo rimane fisiologicamente alla stessa altezza
  • il ginocchio è protetto contro una flessione involontaria
  • è possibile un trasferimento sicuro del carico
     

Fase 7/11

Limitazione della flessione in early mid stance

Automatica o con blocco movimento:
Una limitazione della flessione ha come conseguenza quanto segue:

  • la flessione del ginocchio risulta inferiore
  • la gamba è funzionalmente un po' troppo lunga
  • il baricentro del corpo deve essere sollevato
  • il ginocchio è protetto contro una flessione involontaria
  • è possibile un trasferimento sicuro del carico
     

Fase 8/11

Limitazione della flessione in mid stance

Movimento libero con o senza offset posteriore:
Il ginocchio è protetto dall'andamento del vettore della forza di reazione al suolo, che si trova davanti al punto di rotazione del ginocchio, e una limitazione della flessione non avrebbe alcun effetto.

Con un angolo di flessione del ginocchio più ampio, deve essere possibile attivare i muscoli estensori del ginocchio per contrastare un'ulteriore flessione aumentata involontaria dell'articolazione del ginocchio.

Fase 9/11

Limitazione della flessione in mid stance

Automatica o con blocco movimento:
Non appena la flessione del ginocchio aumenta, la distanza del vettore dal punto di rotazione si riduce e il momento di estensione del ginocchio può diventare un momento di flessione del ginocchio. Una limitazione della flessione:

  • protegge il ginocchio contro una flessione involontaria
  • consente un trasferimento sicuro del carico
  • consente un'oscillazione fisiologica della gamba controlaterale
     

Fase 10/11

Limitazione della flessione nella fase di oscillazione

Movimento libero con o senza offset posteriore, oppure automatica:
La fase di oscillazione può svolgersi in modo fisiologico. A tal fine, non è necessaria un'attività muscolare.

Fase 11/11

Limitazione della flessione nella fase di oscillazione
Blocco movimento:

La fase di oscillazione non è fisiologica. Si verifica quanto segue:

  • si manifestano meccanismi di compensazione (ad es. circonduzione, vaulting);
  • il baricentro del corpo viene sollevato o oscilla maggiormente sul piano trasversale;
  • il dispendio energetico aumenta.
     

Ultimo aggiornamento: 07/10/2022


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