Controllo della struttura dell'ortesi – statico
Controllo della struttura dell'ortesi – statico
sul banco da lavoro e sul paziente
Prima di consegnare l'ortesi al paziente, è necessario controllarne la struttura sul banco da lavoro. Verificare quindi la struttura staticamente sul paziente e, all'occorrenza, effettuare le regolazioni e le impostazioni necessarie. Le possibilità di adattamento dipendono dalle articolazioni modulari montate. Nel presente tutorial viene descritta la procedura generale per il controllo della struttura dell'ortesi. Le possibilità di regolazione specifiche per le articolazioni modulari sono riportate nelle istruzioni per l'uso.
Per la documentazione utilizzare il protocollo per la verifica della funzione dell'ortesi.
Una volta completato il controllo statico e una volta che il paziente riesce a stare in piedi in sicurezza, è possibile avviare il controllo dinamico.
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Sul banco da lavoro
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Fase 1/15
Verificare se la lunghezza della parte del piede corrisponde alla lunghezza interna della scarpa. In caso contrario, la parte del piede può scivolare nella scarpa e non è possibile sfruttare i rapporti di leva massimi. Se la parte del piede è troppo lunga, accorciarla. Se la parte del piede è troppo corta, cioè il piede con l'ortesi non riempie il volume della scarpa, compensare il volume mancante.
Fase 2/15
Verificare se il rialzo della parte del piede e della scarpa coincidono. In caso contrario, l'inclinazione tibiale (l'angolo tra parte inferiore della gamba al suolo) non è ottimale ed è necessaria una regolazione successiva dell'articolazione tibiotarsica modulare. Nel caso di una KAFO è necessario regolare successivamente anche l'angolo dell'articolazione del ginocchio.
Fase 3/15
Verificare se la distanza punta-suolo della parte del piede e della scarpa coincidono. In caso contrario, possono verificarsi problemi di sollevamento e/o di volume nell'ortesi con conseguenti meccanismi di compensazione.
Fase 4/15
Excursus superficie di appoggio
In un quadrupede tutti e quattro i piedi limitano la superficie di appoggio. Il quadrupede è in equilibrio stabile quando il baricentro del corpo si trova sopra questa superficie. Il piombino deve quindi cadere dal baricentro su questa superficie.Fase 5/15
Excursus superficie di appoggio
Anche in un bipede i piedi limitano la superficie di appoggio. Quest'ultima è notevolmente più piccola rispetto a quella di un quadrupede, il che rende più difficile raggiungere e mantenere un equilibrio stabile. Il piombino si trova all'esterno della superficie di appoggio anche con un lieve spostamento.Fase 6/15
Excursus superficie di appoggio
Se una persona può stare in piedi solo utilizzando dispositivi ausiliari come un corrimano, non c'è un equilibrio stabile.Fase 7/15
Excursus superficie di appoggio
Se nell'ortesi si tiene conto della distanza punta-suolo, non sono le dita dei piedi ma il punto più alto dell'area di rotolamento a limitare la superficie di appoggio anteriore. Nella parte posteriore la superficie viene limitata dalla suola della scarpa.Fase 8/15
Il piombino in posizione eretta dovrebbe passare attraverso il terzo posteriore della metà anteriore della superficie di appoggio. Quest'area viene chiamata superficie di riferimento della perpendicolare.
Fase 9/15
Sia con una AFO che con una KAFO, il piombino deve passare centralmente attraverso la misura ap nella superficie di riferimento della perpendicolare. Nel caso di una KAFO, il piombino deve passare anche attraverso l'area della scocca per coscia in cui si trova il trocantere maggiore. Se il paziente presenta limitazioni dell'estensione del ginocchio, quando si controlla una KAFO sul banco da lavoro, far passare il piombino esclusivamente da questo punto alla scocca per coscia.
Fase 10/15
Se la KAFO è stata realizzata senza battuta dorsale, chiedere a un aiutante di tenere l'ortesi alla massima estensione del ginocchio prima di verificare il piombino.
Nota: nel caso di una AFO senza battuta dorsale, la struttura dell'ortesi non può essere controllata in questo modo.Fase 11/15
AFO: se il piombino si trova davanti alla superficie di riferimento della perpendicolare, correggere l'angolo tra la parte inferiore della gamba e il suolo.
Nota: informazioni relative alle possibilità di regolazione specifiche delle articolazioni modulari sono riportate nelle istruzioni per l'uso.Fase 12/15
KAFO: se il piombino è troppo lontano dalla superficie di riferimento della perpendicolare e la scocca per coscia è verticale (A), verificare il limite di estensione dal ginocchio. Se il limite di estensione e l'angolo dell'articolazione meccanico coincidono, correggere l'angolo tra la parte inferiore della gamba e il suolo.
Se la scocca per coscia non è verticale (B), correggere l'angolo tra la parte inferiore della gamba e il suolo. Controllare il risultato.Fase 13/15
AFO: se il piombino si trova dietro alla superficie di riferimento della perpendicolare, correggere l'angolo tra la parte inferiore della gamba e il suolo. Se il movimento è limitato in estensione dorsale, correggere l'angolo tra la parte inferiore della gamba e il suolo senza modificare l'angolo tra la parte inferiore della gamba e il piede.
Fase 14/15
KAFO: se il piombino passa, come previsto, attraverso la misura ap sul ginocchio nella superficie di riferimento della perpendicolare (A) ma si trova dietro il trocantere maggiore (B), verificare la limitazione dell'estensione del ginocchio. Se il limite di estensione e l'angolo dell'articolazione meccanico coincidono, correggere l'angolo tra la parte inferiore della gamba e il suolo.
Se la limitazione dell'estensione dal ginocchio non coincide all'angolo di articolazione meccanico, effettuare le regolazioni e verificare quindi il risultato. Se il trocantere maggiore si trova ancora troppo indietro, correggere l'angolo tra la parte inferiore della gamba e il suolo.Fase 15/15
Se il piombino non passa né dalla misura ap (A) né dal trocantere maggiore (B) per finire nella superficie di riferimento della perpendicolare, correggere l'angolo tra la parte inferiore della gamba e il suolo. Se il movimento è limitato in estensione dorsale, correggere l'angolo tra la parte inferiore della gamba e il suolo senza modificare l'angolo tra la parte inferiore della gamba e il piede.
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Controllo statico sul paziente
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Fase 1/10
Sussiste un equilibrio stabile quando il piombino cade nella superficie di riferimento della perpendicolare, quindi nel terzo posteriore della metà anteriore della superficie di appoggio. Se ciò può essere ottenuto solo attraverso meccanismi di compensazione da parte del paziente, controllare e correggere la struttura dell'ortesi.
Fase 2/10
Se il piombino si trova all'esterno della superficie di appoggio, il paziente non può utilizzare la leva dell'avampiede. Controllare e correggere la struttura dell'ortesi. Controllare anche la forza elastica nelle articolazioni modulari con unità elastiche.
Fase 3/10
Gli angoli dell'articolazione in posizione eretta devono corrispondere approssimativamente agli angoli dell'articolazione fisiologici in mid stance. Ciò consente una deambulazione il più possibile fisiologica.
Fase 4/10
Verificare la posizione del piombino sul piano frontale per evitare movimenti laterali di compensazione. Se la parte del piede è in supinazione, il risultato è una deambulazione a gambe larghe e ondeggiante.
Fase 5/10
Il paziente deve essere in grado di distribuire il peso su entrambe le gambe. Se ciò non è possibile, identificare la causa (ad es. dolori).
Fase 6/10
Le leve devono essere il più lunghe possibile. Più lunghe sono le leve, minore è la forza necessaria al paziente per trovare un equilibrio stabile.
Fase 7/10
Realizzare le scocche dell'ortesi affinché supportino in modo ottimale la funzione muscolare. Le scocche dell'ortesi devono essere generalmente grandi il necessario e più piccole possibile. Devono aderire perfettamente alle strutture ossee senza esercitare pressioni. Sulle strutture morbide come il tessuto adiposo, i muscoli o i tendini devono solo circondare il tessuto ed essere flessibili (vedere area gialla). In questo modo si evita la pressione puntuale e lo schiacciamento dei tessuti, che non solo è antiestetico, ma può anche causare contusioni e dolore.
Fase 8/10
La tibia del paziente deve appoggiarsi alla scocca anteriore per parte inferiore della gamba quando il paziente è in posizione eretta. Se ciò non avviene, identificare la causa (mancanza di fiducia nell'ortesi, battuta dorsale mancante, unità elastica anteriore troppo debole).
Fase 9/10
Progettare l'ortesi in modo che tutte le aree funzionali siano coperte dalla struttura dell'ortesi e dalle scocche dell'ortesi. In questo modo si ottiene una distribuzione ottimale della pressione. Le chiusure in velcro servono solo a fissare le scocche dell'ortesi alla gamba e non devono esercitare alcuna pressione aggiuntiva.
Ultimo aggiornamento: 10/11/2022